CALCOGRAFIA – PROCEDIMENTI DI STAMPA DI ALCUNE SERIE ORDINARIE
Nicola Luciano Cipriani
Introduzione
Nel n. 114 de La Ruota Alata (Cipriani 2023) ho descritto il metodo di stampa calcografico mettendo in risalto il concetto di base del metodo; nell’articolo ho descritto il metodo utilizzato fino agli anni ’90 dello scorso secolo ed ho accennato ad alcune innovazioni tecnologiche che hanno sostituito il maestro incisore nell’allestimento della placchetta. Questa è una piccola piastra metallica su cui il Maestro Incisore riportava manualmente l’immagine che doveva essere trasferita per contatto sulla moletta la quale, a sua volta, la trasferiva sul cilindro di stampa per poter passare alla produzione dei francobolli. L’incisione manuale della placchetta è prettamente artistica e nulla ha a che vedere con le macchine che hanno sostituito il Maestro Incisore.
Le modalità di stampa calcografica
I due procedimenti di stampa calcografica utilizzati per i francobolli negli ultimi due decenni dello scorso secolo presso l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPSZ) sono la calcografia semplice e la calcografia a doppio passaggio, mentre il primo metodo è in uso dal 1906 (effige di V.E. volta a destra) (figura 1), il secondo è un metodo più moderno che l’Ente utilizza dalla seconda metà degli anni ’70. La calcografia semplice è denominata anche calcografia ad unico passaggio mentre la seconda è nota anche come calco su calco.
La differenza tra i due metodi la si evince anche dalla denominazione. Nel primo caso infatti la stampa viene recepita al completo dalla carta dopo un solo passaggio sul cilindro inciso; i colori utilizzati vengono posti sulle varie parti di ciascuna immagine per mezzo di piccole spugnette che bagnano le aree destinate a ciascun colore, a sua volta il cilindro toccando la carta trasferisce tutta l’immagine al completo dei colori utilizzati in unica soluzione continua.
Il secondo metodo è molto più sofisticato e viene utilizzato generalmente per incisioni molto complesse (ad esempio Alti Valori lire) o per progetti che coinvolgono l’uso di un elevato numero di colori. I primi francobolli stampati con questa metodologia risalgono al 1978 con l’emissione riguardante alcuni personaggi illustri italiani (figura 2) con ben sei colori differenti.

figura 2 – I primi francobolli calcografici stampati con il metodo calco su calco: emissione Personaggi Illustri del 1978.
Presso il Poligrafico dello Stato fino agli inizi del nuovo secolo erano attive due macchine calcografiche, di queste, una era predisposta per la stampa in calcografia semplice (Goebel 300 a 7 colori) e l’altra con la doppia possibilità potendo stampare in entrambi i metodi (Goebel 300 BRM S 300 K a 6 colori). La Goebel 300 a 7 colori, oltre ai tre colori in calcografia, poteva stampare anche 4 colori in off-set (Borgogno K., Cipriani L.N. e Proserpio S, 2024). Dal 2004 è diventata operativa la nuova macchina calcografica che ha modalità di stampa decisamente differenti. La nuova produzione a stampa calcografica è molto grossolana con tratti spessi e molto inchiostrati; l’effetto finale è monolitico e senza alcuna possibilità di poter realizzare i giochi dei chiaro-scuri per simulare ombreggiature o altri effetti.
Ritengo che per un collezionista sia molto utile conoscere i metodi di stampa in quanto ciascuno di questi può produrre errori tipici. In altre parole ciascun errore di stampa può essere riconosciuto come vera varietà o al contrario un “pacco” se è compatibile o meno con il metodo con il quale è stato stampato.
Il metodo calcografico semplice o a passaggio unico
Le macchine del Poligrafico potevano stampare con questo metodo solo produzioni con al massimo tre colori. Tipici francobolli stampati ad unico passaggio sono tutti quelli stampati in monocromia, tra quelli invece a più colori, l’esempio migliore è rappresentato dai Castelli. Con il metodo a passaggio unico, di questa serie sono stati prodotti sei valori: 350, 400, 500, 750, 800 e 1400 lire (figura 3). Con questo metodo sono stati stampati ad un solo colore calcografico + alcuni colori off-set anche i valori da 170, 180, 200, 250, 300, 450, 600, e 700 lire.

Figura 3 – I sei valori stampati in fogli da 100 esemplari con il metodo calcografico ad un solo passaggio (da Borgogno K., Cipriani L.N. e Proserpio S, 2024).
Come detto sopra, la calcografia a passaggio unico vuol dire che il cilindro opportunamente inchiostrato, trasferisce l’immagine sulla carta in unica soluzione. A passaggio unico vuol dire anche che l’immagine incisa sul cilindro è completa in tutte le sue parti.
Per quanto riguarda gli errori che i collezionisti chiamano “varietà” e guardando solo quelli che sono definiti “varietà di stampa”, per questo procedimento possono esistere solo:
- invasione/infiltrazione di un colore in zona non pertinente,
- mancanza o evanescenza di uno o più colori,
- sostituzione di un colore al posto di quello previsto dal progetto,
- doppia incisione parziale o totale di uno o più colori.
1. L’invasione o infiltrazione di un colore è molto facile che si realizzi tanto che sono abbastanza comuni piccole aree interessate da questo fenomeno. L’invasione di colore vuol dire che il colore invadente si allarga in una parte di area non pertinente occupata da un altro colore. L’effetto che ne deriva è la somma cromatica delle due tinte. Non penso si tratti di vera miscelazione ma, ritengo, meglio definirla sovrapposizione cromatica. Nella figura 4 si è generata la sovrapposizione del blu del Castello di Rovereto con il marrone della cornice. La figura mostra sia il fenomeno parziale e molto comune (i due esemplari in alto) sia il fenomeno esplicatosi con maggiore invadenza che ha prodotto una varietà molto appariscente (i due esemplari in basso). Nel primo caso la prassi considera i due esemplari in alto due semplici curiosità, nel caso dei due esemplari bassi siamo di fronte a due vere varietà. Quella a sinistra non ha sovrapposizione totale e viene considerata una varietà di serie B, un po’ come i francobolli di seconda scelta. Quello di destra, invece, con la copertura totale del blu ha creato una varietà al 100% conferendo alla cornice un colore blu di Prussia completamente differente dal marrone del francobollo tipo.

Figura 4 – Invasione dell’azzurro del castello sul marrone della cornice ha dato vita alla somma cromatica producendo un blu molto scuro (da Borgogno K., Cipriani L.N. e Proserpio S, 2024).
2. Per il metodo di stampa calcografico la mancanza o l’evanescenza di uno o più colori è un fenomeno piuttosto raro. le mancanze di uno o più colori sono relativamente comuni nel caso in cui al metodo calcografico si abbini in continuo il metoto rotocalcografico o off-set. Un esempio ben noto è il 700 lire Castelli con la mancanza dei colori off-set che lasciano il solo colore viola del passaggio calcografico. Ma in questo caso non è un errore del metodo calcografico. Esempi di evanescenza sono altrettanto rari e ne mostro due esempi in figura 5

Figura 5 – Due esempi di evane-scenza del colore marrone nel 500 e 750 lire Castelli (arch. Borgogno).
3. La sostituzione di un colore al posto di un altro è un fenomeno molto comune che si esplica su superfici molto piccole e passano per essere semplici curiosità. Molto più rare sono invece le sostituzioni su ampie superfici del francobollo. In figura 6 si notano le vistose invasioni del verde dell’albero che sostituisce il marrone del Castello di Mussomeli. In questo caso non si ha la sostituzione completa anche se nell’esemplare basso la sostituzione è molto ampia (circa l’80%); non è comunque da sottovalutare l’esemplare superiore che mostra la parte centrale con almeno il 30% della sostituzione. Sto mostrando casi per i quali la sostituzione completa del 100% non credo che esista.

Figura 6 – Sostituzione parziale del colore verde in area di pertinenza del rosso-bruno del castello (arch. Borgogno).
Molto scalpore fece invece la “donna viola” (figura 7) che interessò pochissimi fogli ed ognuno aveva al massimo 3-4 esemplari completamente viola ed altri, sempre molto pochi con la sostituzione di colore in percentuali variabili. I due esempi presentati sono tra i pochissimi casi di sostituzione totale o quasi. Ricordo anche la donna verde (valore da € 0.77) e quella nera trovato per il valore da € 0,41) ecc.

Figura 7 – La donna viola con sostituzione del colore rosso al 90% (Catalogo Spe-cialzato.it) circa.
4. La doppia incisione parziale o totale è un fenomeno non legato ai colori bensì alle operazioni di incisione sia del cilindro che della moletta che lo incideva. Le doppie incisioni più comuni sono quelle delle scritte in ditta specialmente in alcuni valori della serie Castelli e degli Alti Valori lire. Il Castello di Rovereto da 500 lire ne è stato interessato a fogli interi ed è quindi molto comune. Il 750 lire invece è stato interessato solo su alcune posizioni del foglio e quindi molto più difficile da ritrovarsi. Ma queste non sono varietà, sono da considerarsi solo curiosità. Come al solito, decisamente più rare sono le doppie incisioni complete della vignetta che, nella serie Castelli, stampati in calcografia ad unico passaggio, sono state ad oggi rinvenute solo per i valori da 350 e 400 lire, a questi va aggiunto anche il 600 (figura 8) che, pur avendo un unico passaggio calcografico ha il colore celeste stampato in off-set.

Figura 8 – La doppia incisione del colore nero (calcografia ad unico passaggio) nel valore da 600 lire Castelli. I quattro particolari, presi dai quattro vertici della vignetta dimostrano il suo raddoppio completo (arch. Cipriani).
La doppia incisione è un evento occasionale che si può produrre in due momenti distinti delle operazioni di incisione; quando tutto il foglio è interessato dal difetto, vuol dire che era difettata la moletta la quale a sua volta trasferiva il difetto sul cilindro. Nel caso in cui le incisioni trasferite sul cilindro sono quasi tutte normali, tranne una o poco più, allora vuol dire che la moletta era perfetta e che per uno strano sobbalzo durante la fase di trasferimento ha generato sul cilindro una o più posizioni con il difetto. In questo secondo caso è importante intuire quante posizioni sono difettate sul totale delle trecento trasferite sul cilindro e suddivise nei tre fogli che ne riempiono la superficie. Da quanto è stato possibile capire, la doppia stampa completa ritrovata sui tre valori menzionati ha interessato una sola posizione sul totale dei tre fogli incisi sul cilindro. Quindi un esemplare su trecento che corrisponde allo 0,3% sul cilindro interessato. Considerando che tra rigenerati e restaurati di cilindri di stampa ne siano stati predisposti in numero abbastanza alto per ciascun valore e considerando la possibilità che la maggior parte dei cilindri non sia stata affetta da questo inconveniente tecnico, forse uno solo, si capisce molto bene come siamo di fronte a vere rarità.
Per la stampa calcografica ad unico passaggio non sono possibili fuori registro dei colori perché l’incisione è unica.
Il metodo calcografico a passaggio doppio o calco su calco
I francobolli stampati con doppio passaggio sul cilindro (figura 9), sono caratterizzati dalla divisione del disegno in due parti e ciascuna di queste viene incisa su un proprio cilindro o entrambe sullo stesso cilindro ma in posizioni differenti. La Goebel 300 BRM S 300 K a 6 colori poteva essere predisposta sia per la stampa a tre colori ed usare una bobina di cm 30 occupando tutta la lunghezza del cilindro, oppure, con un sistema di paratie era possibile dividere il cilindro in due metà nelle quali venivano incise le due parti della vignetta complementari tra loro che alla stampa venivano riportate una sull’altra a formare la vignetta di progetto.

Figura 9 – Il cilindro per la stampa calco su calco. la figura mostra la simulazione colorata dell’incisione delle due fasi di stampa per il 1000 lire Castelli (da Borgogno K., Cipriani L.N. e Proserpio S, 2024).
Con questo secondo assetto della macchina la bobina utilizzata aveva larghezza di circa 15 centimetri. Questo spiega la forma stretta ed allungata dei fogli da 50 francobolli. Quando la macchina lavorava con la bobina da 30 cm e tre colori di stampa venivano prodotti i classici fogli da 100 esemplari. Nel caso dei mini fogli da 20 esemplari, il cilindro riportava incisi sei foglietti.
Nella successiva figura 10 mostro le due fasi nell’ordine di stampa e il francobollo finito. Per stampare l’immagine completa, la carta deve necessariamente passare su entrambe le metà del cilindro, ricevendo le due parti dell’immagine che devono essere perfettamente sovrapposte per completarla.

Figura 10 – La calcografia calco su calco si completa in due passaggi, nel caso del 1000 lire Castelli, con il primo si stampa l’immagine A, con il secondo l’immagine B sovrapposta alla prima. Il risultato finale è l’immagine C (da Borgogno K., Cipriani L.N. e Proserpio S, 2024).
La calcografia calco su calco è chiaramente un sistema molto complesso ed è altrettanto molto facile che avvengano disguidi. In questo caso le varietà di stampa che si possono produrre sono le stesse del metodo ad unico passaggio alle quali deve essere aggiunto il fuori registro dei colori. Tenendo presente la figura 10, la possibilità che si possa verificare un fuori registro è molto frequente tanto che quasi tutti i francobolli ne sono affetti ma per scarti minimali; per assurgere a varietà filateliche, secondo i cataloghi, occorre che il fuori registro sia di oltre 2-3 mm. Lo stesso fenomeno si osserva anche in molti esemplari degli Alti Valori, sia in lire che in euro. Anche questi francobolli sono stati stampati con il metodo calco su calco ed in fogli da 50 (figura 11).

Figura 11 – 3000 lire AV, le due fasi di stampa: la prima a sinistra e, a completamento dell’immagine, il secondo passaggio (al centro) che va a sovrapporsi al primo per comporre la vignetta completa di ogni sua parte (Cipriani L.N., 2018).
Per gli Alti Valori, con il primo passaggio viene stampata la testina con lo stemma e la linea di riquadro che li contiene e, subito sotto nel riquadro inferiore le linee orizzontali che sono interrotte al centro per formare la parola “lire” (immagine a sinistra di figura 11). Con il secondo passaggio vengono stampati tutti gli altri elementi per completare la vignetta di progetto (immagine al centro) (Cipriani, 2018). come si può ben capire, quanto descritto per la stampa dei valori da 900 e 1000 lire Castelli vale anche per gli Alti Valori.
Quindi gli errori di stampa possibili sono:
- invasione/infiltrazione di un colore in zona non pertinente,
- mancanza o evanescenza di uno o più colori,
- sostituzione di un colore al posto di quello previsto dal progetto,
- doppia incisione parziale o totale di uno o più colori.
- colori fuori registro
Senza ripetere la descrizione delle varietà in comune con la calcografia semplice, riporto e descrivo alcune immagini rappresentative e mi soffermo un po’ di più sul fuori registro.
In figura 12 si osserva l’invasione del rosso sul verde in entrambi i lati della fascia centrale, la somma cromatica è molto evidente nella parte destra dove il colore risultante viola ha trasformato la cromia delle lettere di “tremila”, oltre ad aver cambiato in basso su entrambi i lati il fondo grigliato di “italia”. In questo caso la sovrapposizione dei colori, per i cataloghisti, non è considerata una varietà in quanto poco appariscente. Faccio notare che questo fenomeno ha interessato i colori del secondo passaggio di stampa.

Figura 12 – 3000 lire AV: invasione del rosso sul verde con formazione di viola in entrambi i lati del rosso (arch. Cipriani).
Nella figura 13, invece mostro una mancanza di colore in corrispondenza delle torri circolari che sovrastano il Castello di Saint Pierre. La mancanza di colore è spesso preceduta, in fase di stampa, da un affievolimento dell’intensità del colore nota come evanescenza.
Nella successiva figura 14 propongo una striscia di 4 usata del 1000 lire Castello di Montagnana nella quale si osserva evanescenza del nero a colonne alterne. Oltre al nero, sembra essere di bassa intensità anche il blu della cornice che si vede a chiazze in sovrapposizione sull’arancio. Questa varietà è nota anche allo stato di nuovo.

Figura 14 – Evanescenza del colore nero a colonne alterne in una striscia del 1000 Castello di Montagnana (arch. Cipriani).
Le sostituzioni di colore sono piuttosto frequenti e quasi sempre contenute come mostrato nei cinque esempi (frecce rosse) di figura 15. Non mi sono noti fenomeni molto vistosi per questo particolare metodo di stampa calcografica.

Figura 15 – Esempi di sostituzione di colore in un 900 (muro verde) e cornice marrone e in due 1000 lire Castelli (base castello verde, grigliato blu e muro arancione) indicati dalle frecce rosse (Archivi Cipriani e Borgogno).
La doppia incisione invece è presente in modo abbastanza frequente e può interessare entrambi i passaggi di stampa. Nei due valori dei Castelli questo fenomeno si osserva più frequentemente nel 1000 lire che ha avuto numerose ristampe e certamente in numero notevolmente superiore a quelle del 900 lire. La doppia incisione molto frequente e di facile reperimento è quella del colore nero del Castello di Montagnana (primo passaggio di stampa) (figura 16).
Questa varietà è stata ristampata continuamente per quasi tutti gli anni ’90. Meno frequente è invece la doppia incisione della cornice la quale è composta dalle linee arancioni stampate con il primo passaggio e quelle blu stampate invece con il secondo. Questo comporta che spesso si osserva il raddoppio delle linee di un solo passaggio, o arancioni o blu. Molto più difficile trovare esemplari in cui entrambi i passaggi mostrano la doppia incisione del rigato obliquo (figura 17).

figura 17 – Evidente raddoppio delle linee blu e arancioni in un esemplare da 1000 lire Castello di Montagnana (arch. Cipriani).
Come si può vedere l’entità dello scostamento nelle doppie incisioni è sempre molto contenuto. Il fatto che una varietà sia meno frequente di altre indica che essa sia stata prodotta in una sola ristampa o poco più.
Questo fenomeno nel caso degli alti valori ha interessato essenzialmente il primo passaggio di stampa ed è visibile solo nel riquadro superiore che contiene la testina e lo stemma repubblicano. Il raddoppio delle linee del riquadro inferiore è invece impossibile da vedere in quanto lo spostamento tra le due incisioni è secondo la direzione orizzontale e quindi parallelo alle linee che si ripetono su se stesse (figura 18).

figura 18 – Riquadro alto del 3000 lire Alti Valori lire con doppia inci-sione completa. Si noti la direzione del raddoppio secondo l’orizzontale tanto che solo i due segmenti verticali mostrano il fenomeno (Cipriani L.N., 2018).
Nella figura è riportato il riquadro superiore di un 3000 lire con doppia incisione; in questo caso siamo di fronte ad una vera rarità in quanto questa incisione è stata molto probabilmente in corrispondenza di una sola posizione su un determinato cilindro alla fine degli anni ‘80 che ha stampato i mini fogli da 20 esemplari; unico cilindro tra i tanti predisposti nell’arco dei 10 anni abbondanti durante i quali sono stati ripetutamente stampati i valori di questa serie in mini fogli. Lo stesso fenomeno è presente anche nel 2000 lire, sempre con lo stesso formato, ma in questo caso tutto il cilindro riportava l’errore, di conseguenza questa varietà del 2000 lire è molto comune usata, ma di difficile reperimento nuova, si conoscono ad oggi, infatti due soli foglietti interi. Anche il 1500 lire è interessato dalla doppia incisione, ma in questo caso provengono da una produzione della seconda metà degli anni ’90 e quindi ne sono interessati i fogli da 50 esemplari. In questo caso le due incisioni sono molto più vicine e una è leggermente ruotata. In almeno uno dei tre fogli incisi sul cilindro, sono state trovate tre posizioni (25, 30 e 35) che mostrano un raddoppio sul raddoppio evidenziato da tre linee verticali della cornice (figura 19). Sono visibili solo tre linee in quanto le due centrali sono praticamente sovrapposte come si evince dal maggiore spessore del tratto intermedio.
Il fuori registro merita una esaustiva menzione in quanto è determinato proprio dallo sfasamento tra le due fasi di stampa. Nelle figure 10 e 11 ho mostrato le caratteristiche delle due fasi ed il fuori registro è dovuto proprio ad un mancato allineamento dei due passaggi. Ci sono numerosi esempi di queste varietà, la maggior parte delle quali ritengo sia uscita in modo irregolare dal poligrafico. Nella figura 20 propongo due esemplari usati nei quali l’evidente scostamento tra i colori rivela ciò che viene stampato in ciascuna delle fasi. Questo fenomeno non può essere presente nel processo di stampa calcografica ad unico passaggio.

figura 20 – Il fuori registro tra i due passaggi di stampa in due esem-plari del 900 e 1000 lire Castelli (arch. Borgogno Cipriani).
Molte varietà dei Castelli ebbero una consistente diffusione, compresi i fuori registro, che di fatto svalutarono e svilirono anche l’interesse nelle varietà. Un esempio di materiale abbondante è riportato in figura 21 la quale mostra un fuori registro molto appariscente ma classificabile tra i non venduti agli Uffici Postali.

figura 21 – Esempio di un fuori registro molto ap-pariscente comparso in abbondanza nel mercato filatelico (arch. Cipriani, 2018).
Probabilmente non sono sicuri nemmeno i due esempi di figura 20, ma il fatto che siano usati ne attenua il dubbio circa la loro provenienza.
Anche gli Alti Valori, sia lire che euro, sono stati interessati dai disallineamenti tra i due passaggi di stampa. Sono infatti ben note le testine che occupano posizioni molto più basse o più alte ed anche oblique rispetto a quella del francobollo tipo. Di queste varietà ci fu una tale invasione a cavallo degli anni ’80-’90, e ripetuti con l’emissione in euro, tanto da sospettarne la provenienza dai soli canali ufficiali. Riporto alcune immagini di esemplari con spostamenti esagerati che lasciano un po’ perplessi. Nella figura 22 due Alti Valori euro con elevato fuori registro verticale;
nella figura 23 un fuori registro notevolmente elevato corrispondente ad una posizione verticale completa.

figura 23 – Coppia verticale dell’1,55 euro con fuori registro verticale. Il centro del fran-cobollo in alto avrebbe dovuto occupare la posizione in basso e l’immagine sul bordo avrebbe dovuto appartenere al foglio sotto-stante (arch. Moscadelli).
Infine un 3000 lire con forte fuori registro orizzontale (figura 24).
Questi disguidi di stampa possono accadere nelle fasi inziali di partenza delle macchine durante le quali spesso è richiesto il riallineamento dei fuori registro per poter iniziare il processo di stampa. Si tratta quindi di scarti di stampa che, in qualche modo, vengono poi ritrovati sul mercato filatelico dove assumono la denominazione di “varietà di stampa”. Ma vedendo l’abbondanza di queste varietà eclatanti viene anche il pensiero che potrebbero essere state volontariamente procurate.
Bibliografia
Borgogno K., Cipriani L.N. e Proserpio S, 2024 – Enciclopedia dei Castelli d’Italia, vol. 2, 2024
Cipriani L. N., 2018 – A. V. 3000 lire: la doppia incisione. https://www.peritofilatelico-cipriani.it, 2018
Cipriani L.N., 2023 – metodi di stampa dei francobolli – la calcografia. La Ruota Alata n. 114, marzo 2023
Cipriani L. N., D’Aponte N., 2020 – 1500 LIRE Alti Valori – Ancora novità? Si. https://www.peritofilatelico-cipriani.it, 2020.
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